di e con Elisa Pol
in dialogo con Raffaella Giordano
testi* di Elisa Pol
frammenti sonori da Sleep di Max Richter
costumi Sofia Vannini
produzione Nerval Teatro
con il contributo di Emilia Romagna Teatro Fondazione, progetto vincitore del bando ERT- Spettacolo in Emilia Romagna Performing Arts under 40
con il supporto di Sosta Palmizi, Armunia, Olinda, E Production
un ringraziamento particolare a Paola Bianchi, Barbara Caviglia, Franco Caviglia, Elena Marinoni e Michele Bariselli – Rifugio Quinto Alpini
foto di Antonio Ficai
*testi ispirati alle letture di La montagna Vivente, Nan Shepherd, Wanda Rutkiewicz, la signora degli ottomila, Gertrude Reinisch, Tutte le opere, Antonia Pozzi, Il leopardo delle nevi, Peter Matthiessen, La montagna e il suo simbolismo, Marie Davy Madeleine, Sensi soprannaturali, Cristina Campo
debutto spettacolo maggio 2021, Castello di Rosignano Marittimo, LI
È il primo luglio 2018, un passo dopo l’altro salgo la pietraia che mi porta a quota 2.877 metri, i piedi mi spingono su, attraverso 1.170 metri di dislivello. Il mio corpo è in marcia mentre l’ambiente circostante e i cambiamenti di paesaggio iniziano a fondersi con il passato. Il tratto di montagna che mi circonda è reale tanto quanto la valigia posata sopra il letto (a cui torno), sono in ascensione lungo un canalone di roccia grigia e sono a casa, per me i due paesaggi si sovrappongono in transizione continua, in una negoziazione continua con il presente. Quando raggiungo il rifugio, che mi ospiterà per tre mesi, per la guida alpina che asciuga la sua attrezzatura al sole sono una giovane donna, bianca, vestita in malo modo , ma in quel momento io ho già dimenticato di essere una donna, a quel punto non me ne frega niente.
Walking Memories – Primo Episodio è una performance di gesti e di parole sulla montagna e sul mondo dei ricordi e della dimenticanza. Racconta la mia esperienza in un rifugio alpino a 3.000 metri, con le sue sfide e le sue evocazioni. La montagna richiama e richiede da sempre ascensione, silenzio e solitudine, altezza e profondità, rischio ed ebrezza, continuità fino… alla scoperta di un contatto intimo tra soggetto e paesaggio che diventa luogo di metamorfosi. Come un sentiero transfrontaliero il progetto rappresenta un’incursione nei territori di confine tra teatro, danza e filosofia, si snoda lungo un’arco temporale che ha inizio nel 2020 e si conclude nel 2021. E’ formato da due episodi, due tappe autonome, ma complementari che raccontano i diversi momenti di un’ascensione, due movimenti spaziali e allo stesso tempo due stazioni di un rito interiore.