Che cosa sono le nuvole?

anno: 2012

 

liberamente tratto da Che cosa sono le nuvole di Pier Paolo Pasolini
con Simone Bernardoni, Ilaria Giari, Marco Lambardi, Gianluca Mannari, Federica Rinaldi,Valentina Scarpellini, Diana Spadoni, Cesare Tedesco, Elena Tomaino, Vincenzo Viola, Paolo Faccenda, Lucy Statelli, Roberto Capaldi
regia Maurizio Lupinelli
assistente alla regia e cura del progetto Elisa Pol
costumi e oggetti di scena Maria Chiara Grotto, Silvia Proserpio
realizzazione costumi e oggetti di scena Francesco Mastrocinque, Adriana Stefanini
in collaborazione con Terapia Occupazionale della Cooperativa Sociale Nuovo Futuro
assistenza artistica al progetto Marta Bichisao, Vincenzo Schino
produzione Nerval Teatro, Armunia Festival
con il sostegno di Regione Toscana – Settore Spettacolo
in collaborazione con Cooperativa Sociale Nuovo Futuro
foto Danilo Zito

 

debutto spettacolo Festival Inequilibrio 2012, Castiglioncello (LI)

 

Che cosa sono le nuvole racconta l’Otello di W. Shakespeare attraverso un teatrino popolare animato da figure che affrontano la vita con poetica semplicità, con un gusto del gioco che non si incrina neanche davanti agli aspetti più tragici dell’esistenza.
Il cortometraggio realizzato da Pier Paolo Pasolini nel 1967 diventa il punto di partenza per un’indagine sulla società e sul singolo in una contemporaneità feroce e plebea, priva di etica e di senso di appartenenza. Ne risulta un affresco irto di contraddizioni, un viaggio “in un sogno dentro un sogno” alla ricerca di un’umanità perduta.”

 

 

“Ogni categorizzazione è limitativa per il regista e la sua impostazione prevede un superamento se non un vero e proprio annullamento di ogni barriera psico – fisica. Il suo è un teatro dove esserci significa aver portato a termine un progetto di vita, responsabile, condiviso e sapientemente gestito escludendo facili consensi da parte di chi assiste.”
[R. Rinaldi, Rumorscena, 20 luglio 2012]

 

“Il mescolarsi caotico e irresistibile tra Shakespeare, dramma popolare e clownerie spicca un salto oltre il semplice omaggio a Pasolini, incontra invece un profondo ragionamento sulla casualità e sul mistero, interroga il vivere quotidiano stretto dalle spire di una società ancora cieca, di fronte a una normalità convenzionata.”
[S. Lo Gatto, Teatro e Critica, 10 luglio 2012]

 

 

rassegna stampa

Category

Lab Permanente